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Toxocariasi

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TOXOCARIASI


Agente infettivo: Gli agenti infettivi sono nematodi, la toxocara canis e la toxocara cati.

Cenni clinici:
Si tratta di una malattia cronica generalmente di lieve entita' che colpisce perlopiu' i bambini ma viene diagnosticata con sempre maggiore frequenza anche negli adulti, dovuta alla migrazione della larva negli organi e nei tessuti.

La caratteristica principale e' l'eosinofilia che puo' avere durata variabile ed essere accompagnata da epatomegalia, iperglobulinemia, sintomi pomonari e febbre.

Nei casi piu' gravi la conta dei leucociti puo' raggiungere 100.000/mmc, con 50/90% di eosinofili.
I sintomi possono peristere anche per un anno e talvolta per un tempo ancora maggiore.

Piu' raramente si puo manifestare polmonite, dolore addominale cronico e un esantema generalizzato oltre a disturbi neurologici focali.

Un endoftalmite ( causata da larve che entrano nell'occhio ) si puo' manifestare ( solitamente nei bambini piu' grandi ) arrivando a causare la perdita della vista dell'occhio colpito.

La malattia e' raramente mortale ed ha una diffusione pressoche' mondiale. Nella sua forma grave colpisce solitamente bambini con un eta' compresa tra i 14 ed i 40 mesi.

Il serbatoio di elezione per questo nematode e' costituito da cani e gatti, occorre notare che quasi tutti i cuccioli sono infetti per migrazione transplacentare e/o transmammaria delle larve.

Il cucciolo infetto inizia ad emettere uova con le feci a partire dall'eta' di tre settimane.

Solitamente l'infezione nella femmina dell'animale adulto puo' terminare o diventare silente con la maturita' sessuale riattivansodi pero' con la maternita'.


Diagnosi:
Solitamente si procede con un test ELISA che, nello stadio larvale, ha una sensibilita' del 75/90%. Per aumentare la specificiota' del test di screening ELISA puo' essere utilizzato il WESTERN BLOT.


Modalita' di trasmissione:
La maggior parte delle infezioni che si riscontrano nei bambini e' dovuta alla trasmissione diretta o indiretta di uova infettive portate alla bocca dal terreno contaminato o mangiando verdure crude non correttamente lavate.

Negli adulti sono state riscontrate infezioni dovute al consumo di fegato di animali infetti consumato senza aver subito una cottura adeguata che garantisse la distruzione di uova e larve.

Le uova hanno bisogno di 1/3 settimane di incubazione per diventare infettive ma poi rimangono vitali e potenzialmente infettive nel terreno per molti mesi.

Dopo l'ingestione le uova embrionate si aprono nell'intestino e le larve riescono a superare la parete intestinale migrando nel fegato e nei polmoni attraverso il sistema linfatico e circolatorio.

Dal fegato le larve riescono a raggiungere altri tessuti ed in particolare i polmoni e gli organi addominali causando danno per migrazione e induzione di lesioni granulomatose.

I parassiti possono replicarsi nell'uomo, tuttavia puo' capitare che le larve rimangano inattive per anni nei tessuti.
Il periodo di incubazione nei bambini e' di settimane o mesi a seconda dell'intensita' dell'infezione. Nel caso delle manifestazioni oculari si possono avere manifestazioni anche 4/10 anni dopo l'infezione.

Nel particolare caso di infezione acquisita per ingestione di fegato crudo ( o mal cucinato ) sono stati riportati casi di incubazione di cole poche ore.


Cura:
La cura consiste nel trattaemnto del paziente con il mebendazolo o l'albendazolo. Si tratta di farmaci di scelta per la loro sicurezza.

In alcuni casi si e' tentato di usare anche  la dietilcarbamazina e il tiabendazolo ma la loro efficacia e' quantomeno opinabile.




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