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Esantema critico

Virus

ESANTEMA CRITICO

( Sesta malattia, Roseola infantum )






Agente infettivo:
L'agente infettivo è costituito dall'Herps virus umano 6 ( sottofamiglia, betaherpesvirus genere Roseolovirus ) che è l'agente più comune di esantema subitum.

L' HHV-6 può essere suddiviso in HHV-6A e HHV-6B utilizzando tecniche monoclonali.

La maggior parte delle infezioni da HHV-6 che colpiscono l'uomo sono causate dall'HHV6B. Si verificano anche casi di sesta malattia cajusati dall'herpes virus umano 7.



Cenni clinici:
Si tratta di una malattia acuta, febbrile, con rash, di origine virale che generalmente interessa i bambini sotto i 4 anni ma più spesso prima dei due anni.

La febbre che arriva a raggiungere a volte il livello di 41°C, appare improvvisamente e dura da 3 a 5 giorni. Un esantema maculo-papuloso al livello del tronco e successivamente al resto del corpo generalmente segue l'inizio della febbre ed il rash di solito scompare rapidamente. I sintomi generalmente lievi, ma sono stati segnalati epidosi di convulsioni febbrili.

Lo spettro della malattia nei bambini ora è noto ed include febbre elevata senza rash, infiammazione delle membrane timpaniche e, raramente, meningoencefalite, crisi convulsive ricorrenti, o epatite fulminante.

Negli adulti immunocompetenti è stata descritta una sindrome simil-mononucleosi e negli ospiti immunocompromessi l'infezione da HHV-6 è stata associata a quadri di polmonite.

L' HHV-6 causa inoltre infezioni asintomatiche latenti. E' spesso necessario la differenziazione della roseola da simili esantemi prevenibili tramite vaccinazione quali, ad esempio, il morbillo e la rosolia.

E' diffusa in tutto il mondo. In Giappone, USA, regno Unito ed Hong Kong dove la siero epidemiologia è stata meglio descritta l'incidenza della malattia ha il suo picco nei bambini tra 6 e 12 mesicon una sieroprevalenza del 65/100% nei bambini di 2 anni.

La sieroprevalenza nelle donne in età fertile varia tra l'80 ed il 100% nella maggior parte dei paesi dove è stata studiata sebbene siano stati descritti tassi di solo il 20% in Marocco e del 49% in Malesia.

Raramente vengono identificate epidemie distinte di sesta malattia o comunque di infezioni di HHV-6. Una predilezione stagionale ( fine inverno, inizio primavera ) per il momento è stata descritta solo in Giappone.
L' uomo sembra essere il principale serbatoio di infezione.

Le modalità di trasmissione non sono state ben delineate. Nei bambini, la rapida acquisizione dell'infezione che segue la scomparsa dell'effetto protettivo degli anticorpi materni e l'alta prevalenza dell DNA del HHV-6 nelle ghiandole salivari degli adulti, fà pensare che la più verosimile modalità di infezione sia costituita dal contatto salivare dei bambini con i genitori o con quanti prestino loro assistenza.

Tuttavia, in uno studio condotto negli USA, i tassi di infezione età-specifici aumentavano quando in una stessa famiglia erano rpesenti più di un figlio, fatto questo che fà ipotizzare che anche i bambini abbiano un importante ruolo di serbatoio dell'infezione.

Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni con un range di 5-15 giorni. In soggetti suscettibili che siano stati sottoposti a trapianto l'esordio della malattia avviene di solito dopo 2-4 settimane dal trapianto.

Il periodo di contagiosità non è noto nell'infezione acuta. Dopo l'infezione acuta il virus può rimanere latente nei linfonodi, nei reni, nel fegato, nelle ghiandole salivari e nei monociti.

La durata della potenziale contagiosità a partire da queste infezioni latenti è sconosciuta ma potrebbe essere permanente.


Diagnosi:
La diagnosi può essere congermata con test su sieri raccolti in fase acuta e convalescente per la ricerca di anticopri anti HHV-6, tramite IFA o tramite isolamento del virus stesso.

Non sono disponibili test pratici per l'evidenziazione degli anticorpi della classe IgM; una risposta IgM non è, di solito, avidenziabile almeno fino a 5 giorni dall'esordio dei sintomi.

L'evidenziazione del DNA dell'HHV-6 nel sangue tramite PCR in assenza di una concomitante presenza di anticorpi IgG sembra costituire, per il futuro, un promettente e pratico metodo per una diagnosi rapida.



Cura:
Nessun vaccino è stato per il momento sviluppato anche perchè trattasi di una malattia lieve, di breve durata e priva di complicazioni gravi. Solitamente si mira a curare i sintomi e ad idratare adeguatamente il paziente.




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