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Coccidioidomicosi

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COCCIDIOIDOMICOSI




Agente infettivo: L'agente einfettante è il coccidioides immitis, un fungo dimorfo, che cresce nel suolo e nei mezzi di coltura come muffa saprofitica che si riproduce attraverso artroconidi; la forma parassitaria cresce nei tessuti ed in speciali condizioni di coltura di cellule sferiche ( sferule ) e si riproduce per formazione di endospore.


Cenni clinici:
Si tratta di una micosi profonda che inizia come infezione respratoria. L'infezione primaria può decorrere in forma del tutto asintomatica oppure simulare una malattia influenzale acuta con febbre, brividi, tosse e dolore pleurico.

Circa un quinto dei casi diagnosticati clinicamente ( circa il 5% di tutte le infezioni primarie ) sviluppa eritema nodoso, più frequentemente nelle femmine di razza caucasica e più di rado nei maschi di razza negra.

L'infezione primaria può guarire completamente senza lasciare postumi apprezzabili; può altesi residuare un quadro di fibrosi, un nodulo polmonare che può o non avere aree calcificate, una cavità a a pareti sottili persistente o, più raramente, la malattia può progredire verso una forma disseminata.

La coccidioidomicosi disseminata è una malattia progressiva, spesso letale ma rara a carattere cranulomatoso caratterizzata da lesioni polmonari e da ascessi diffusi in tutto il corpo, particolarmente nei tessuti sottocutanei, nella cute, nelle ossa e nel sistema nervoso centrale.

La meningite coccidioidea assomiglia alla meningite tubercolare anche se presenta un decorso a carattere maggiormente cronico. Si stima che un caso su mille di coccidioidomicosi sintomatiche divenga disseminato.

IL serbatoio tipico è il suolo, specialmente ento ed attorno alle tane di roditori nelle regioni in cui le condizioni di temperatura, umidità e del suolo siano adeguate alla crescita del fungo.

Il fungo infetta l'uomo, il bestiame, i cani, i cavalli, gli asini, le pecore, i suini, i roditori selvatici del deserto, i coyote, i cincillà, i lama ed anche altre specie di animali.

Le infezioni primarie sono comuni in aree sparse altamente endemiche, ed in aree semiaride dell'emisfero occidentale: negli USA, dalla California al texas meridionale; nell'Argentina settentrionale, in Paraguay, olombia, Venezuela, Messico ed in America centrale. In altre aree è la polvere contaminata che proviene dalle aree inquinate a poter diffondere l'infezione.

La malattia si verifica in persone che hanno semplicemente viaggiato attraverso aree in cui questa risulta essere endemica. Oltre la metà dei pazienti con infezione sintomatica ha tra i 15 ed i 25 anni. I maschi sono colpiti molto più frequentemente forse a causa di esposizioni nel corso dell'attività lavorativa.

Si tratta di una malattia importante tra i lavoratori immigrati, tra gli archeologi e tra il personale militare che da aree non endemiche si sposta in aree endemiche.

Da segnalare che fin dal 1991 si è verificato un notevole aumento di casi in California.


Diagnosi:
La diagnosi viene posta attraverso la dimostrazione del fungo all'esame microscopico, oppure attraversola coltura dell escreato, del pus, delle urine, del liquido cerebro-spinale o da biopsie effettuate sulle lesioni ciutanee o sugli organi interessati.

Occorre notare cha la manipolazione delle colture è estremamente pericolosa e deve avvenire sotto cappe di sicurezza conformi ai sistemi di sicurezza di laboratorio BSL-2 o BSL-3 ).

La positivizzazione dell'intradermoreazione alla sferulina compare da 2 a 3 giorni fino a 3 settimane dopo l'inizio dei sintomi.

I test di precipitazione rivelano anticorpi della classe IgM e si positivizzano in 2 settimane dopo l'inzio dei sintomi; gli anticorpi possono essere evidenziati per un periodo di 3 o 4 mesi.

Il test di fissazione del complemento è principalmente legato alla evidenziazione degli anticorpi specifici della classe IgG e si positivizza di solito entro 1-2 mesi dall'inizio della malattia clinica persistendo per 6-8 mesi.

Test ripetuti cutanei e sierologici possono rendersi necessari per confermare un infezione recente oppure per indicare una disseminazione, i test cutanei risultano spesso negativi nella forma disseminata della malattia così come i test sierologici possono risultare negativi nell'ospite immunocompromesso.



Modalita' di trasmissione:
La tasmissione avviene per inalazione di artroconidi dal suolo e per incidenti di laboratorio. Mentre di solito la forma parassitica non è contagiosa, l'inoculazione accidentale di pus infetto oppure di sospensione in coltura nella cute o nelle ossa può produrre la formazione di granulomi.

Il periodo di incubazione nell'infezione primaria varia da 1 a 4 settimane.



Cura:
Premesso che la coccidioidomicosi primaria solitamente si risolve spontaneamente senza terapia alcuna. L'amfotericina B si è mostrata utile nelle infezioni gravi. Il fluconazolo è attualmente il farmaco di scelta per le infezioni meningee.

Il ketoconazolo e l'itraconazolo si sono rivelati utili nelle forme croniche e nella coccidioidomicosi non meningea.





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