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Actinomicosi

Batteri

ACTINOMICOSI





Batterio: L'agente infettivo è rappresentato da un batterio, l' Actinomyces israelii; la letteratura riporta anche casi di actinomicosi da A. meyeri, A. odontolyticus, A. naeslundii e Propionibacterium propionicus. Anche l'A. viscosus è stato, in rari casi, segnalato quale causa di actinomicosi peridontale anche se è stato più chiaramente identificato quale causa di patologia peridontale. Tutte queste specie sono gram-positive, non acido resistenti tra anaerobi e microaerofile e possono far parte della flora saprofita orale.



Cenni clinici: Si tratta di una malattia batterica localizzata nella maggior parte dei casi alla mandibola, al torace o all'addome. le lesioni sono costituite da aree indurate di purulenza e di fibrosi che si diffondono lentamente ai tessuti contigui; alla fine si possono formare dei seni di drenaggio che penetrano verso la superficie. nei tessuti infetti gli organismi crescono a grappoli detti "ganuli sulfurei"
Si tratta diu una malattia poco diffusa nell'uomo, si verifica in modo sporadico in tutte le parti del mondo. possono essere colpite tutte le razze, entrambi i sessi e tutte le età; la maggior frequenza si verifica nei gruppi di età tra i 15 e i 35 anni; il rapporto maschi-femmine è all'incirca di 2:1.
L'actinomicosi dei bovini e di altri animali è causata da specie diverse di Actinomyces.
Il serbatoio naturale dell'A. Israelii e degli altri agenti infettivi è rappresentato dall'uomo. Questi microrganismi crescono come saprofiti nella cavità orale sana, nella placca dentaria e nelle cripte tonsillari senza apparente penetrazione o risposta cellulare nei tessuti adiacenti.
Studi campionari condotti negli USA, in Svezia ed in altri paesi hanno dimostrato, tramite riconoscimento diretto al microscopio, la presenza di A. israelii in granuli presenti nelle cripte tonsillari nel 40% delle tonsille estirpate e con colture anaerobiche, nel 30_50% dei campioni di saliva o di materiale proveniente da denti affetti da carie.
L' A. israelii è stato rinvenuto nelle secrezioni vaginali di circa il 10% di donne facenti uso della spirale. Non è stato dimostrato ambientale esterno come il fieno o il terreno.
Presumibilmente l'agente infettivo si trasmette



Diagnosi:
Il metodo piu' largamente utilizzato e' la intradermoreazione alla tubercolina anche se questo e' in grado di indicare solamente la presenza all'ipersensibilita' ritardata e non riesce ad indicare la presenza della malattia attiva.

Il saggio viene effettuato iniettando una piccola quantita' di una miscela di proteine ricavate dal bacillo della tubercolosi nella pelle dell'avambraccio e attendendo 48-72 ore per verificare se si verifica arrossamento e ispessimento della pelle nel qual caso vi e' la positivita'. Questo ispessimento e' dovuto all'infiltrazione dei fagociti mononucleati e dei linfociti T nella zona dell'iniezione.

Altre possibilita' di diagnosi sono la visione al microscopio mediante colorazione acido-resistente o la coltura microbica che pero' richiede da 2 fino ad 8 settimane nonostante sia estremamente precisa. Questo tempo puo' essere ridotto utlizzando in maniera combinata coltura e PCR ( reazione polimerasica a catena ).


Cura:
I farmaci abitualmente usati nel mondo sono la rifampicina, l'isoniazide e l'etambutolo talvolta combinati in una farmacoterapia multipla.

Una delle caratteristiche del bacillo tubercolare e' quello di diventare rapidamente e facilmente farmaco-resistente mediante mutazione dei cromosomi, una tecnica che li rende fino a 1000 volte piu' resistenti al farmaco di batteri che adottano altre tecniche.

Il tempo di trattamento e' attualmente indicato in 6-9 mesi.



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