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Frambesia

Batteri

FRAMBESIA
(Frambesia tropica )

Agente infettivo: L'agente infettivo e' una spirocheta, si tratta di un gruppo di batteri con caratteristiche molto particolari e facilmente riconoscibili se osservate al microscopio, il Treponema pallidum sottospecie pertenue. Le spirichete sono molto diffuse in natura e causano una varieta' di malattie, tra cui ricordiamo la sifilide, la malattia di Lyme, la febbre ricorrente e la leptospirosi.


Cenni clinici:
La frambesia e' una treponematosi di tipo non venerea, cronica e recidivante. Essa e' caratterizzata da lesioni cutanee altamente contagiose, primarie e secondarie e da lesioni terziarie tardive ma non contagiose.

Il periodo di incubazione varia da 2 settimane a tre mesi. La tipica lesione iniziale nota anche come frambesia madre e' costituita da una papilloma che si manifesta sulla facciao sulle estremita' ( solitamente una gamba ) e che persiste per parecchie settimane o addiritura mesi. Solitamente e' indolore ( salvo che non sopravvenga una successiva sovrainfezione batterica ).

La lesione iniziale prolifera lentamente e puo' formare una lsione frambesiale ( a lampone ), o ulcerare ( ulcero-papilloma ).

Sia prima che dopo la guarigione della lesione iniziale, solitamente, si manifesta una papillomatosi secondariadi tipo disseminata (talvolta a satellite ). Questo tipo di lesioni si manifestano in crescite successive e spesso sono accompagnate da periostite alle ossa lunghe delle dita ( polidactilite ).

Ipercheratosi dei palmi delle mani e della pianta dei piedi possono verificarsi sia negli stadi iniziali che tardivi della malattia, queste lesioni sono, solitamente molto dolorose ed invalidanti.

Le lesioni guariscono spontaneamente ma possono presentare recidive anche in altre sedi sia durante le fasi precoci che tardive. La fase tardiva che e' caratterizzata da lesioni destruenti di cute ed ossa si manifesta in circa il 10/20% delle persone non trattate e compare solitamente in 5/6 anni dall'infezione primaria.

A differenza della sifilide, encefalo, cuore, aorta ed organi addominali non sono interessati dall'infezione, non si verifica trasmissione congenita e l'infezione e raramente ( quasi mai ) mortale ma puo' essere m olto sfuggente e sicuramente invalidante.

La contagiosita' e' variabile. Essa puo' durare intermittentemente parecchi anni mentre sono presenti le lesioni umide. Solitamente l'agente infettivo non si riscontra nelle lesioni ulcerative tardive.

Al momento non vi e' evidenza di resistenza naturale o razziale all'agente infettante. L'infezione produce una certa immunita' prevenendo eventuali reinfezioni e puo' offire protezione contro le infezioni da altri treponemi.


Modalita' di trasmissione:
Il contagio avviene principalmente per contatto diretto con gli essudati delle lesioni cutanee iniziali delle persone infette, e' altresi' probabile la trasmissione indiretta mediante contaminazione da grattamento, con oggetti atti a bucare la pelle ma anche da mosche su ferite aperte.

Si e' dimostrato che il clima e' in grado di influenzare la morfologia, le distribuzione e l'infettivita' delle lesioni iniziali.


Diagnosi:
La disgnosi viene effettuata mediante esame microscopico in campo scuro o IFA diretta degli essudati delle lesioni primarie o secondarie. I test sierologici non treponemici per la sifilide ( RPR, VDRL, ecc. ) divengono reattivi durante la fase iniziale e mantengono la reattivita' durante la prima fase dell'infezione, tendono poi a diventare non reattivi dopo molti anni di latenza anche senza una terapia specifica.

Si sono avuti alcuni casi in cui si sono mantenuti reattivi ( a basso titolo ) per tutta la vita. I test reattivi per i treponemi ( FTA-ABS, MHA-TP, ecc. ) rimangono, solitamente, reattivi per tutta la vita.


Cura:
La terapia specifica per i pazienti superiori a 10 anni consiste in una sola iniezione intramuscolare di benzatin pennicillina G ( dose da 1,2 milioni di unita' ), per i bambini sotto i 10 anni la dose dovra' essere ridotta a 0,6 milioni di unita'.



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