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Febbre emorragica con sindrome renale

Virus

FEBBRE EMORRAGICA
CON SINDROME RENALE





Agente infettivo:
L'agente infettivo è costituito dagli Hantvirus, un genere appartenente alla famiglia delle Bunyaviridae. Si tratta di virus ad RNA a 3 segmenti, con particelle sferiche ovali di 95-110 nm di diametro.

Esistono oltre 25 specie virali distinguibili antigenicamente. Ciascuna associata principalmente ad una singola specie di roditore. Il virus Hantaan si trova principalmente in Asia e meno spesso in Europa. Il virus Dobrava ( Belgrado ) nei paesi della Ex-Yugoslavia, il virus Puumala in Europa ed il virus Seoul praticamente in tutto il mondo.


Cenni clinici:
Si tratta di una malattia virale acuta di tipo zoonotico caratterizzata da esordio brusco con febbre, mal di schiena, manifestazioni emorragiche di vario grado e interessamento renale. la forma grave della malattia è associata con il virus Hantaan e al Dobrava.

La malattia è caratterizzata da 5 fasi cliniche: febbrile, ipotensiva, oligurica, diuretica e dalla convalescenza.
La fase febbrile, che dura dai 3 ai 7 giorni, è caratterizzata da febbre elevata, cefale, malessere e anoressia seguiti poi da nuasea, vomito, arrossamento del volto, petecchie ed iniezione delle congiuntive.

La fase ipotensiva dura da diverse ore fino a 3 giorni ed è caratterizzata da defervescenza e brusco esordio dell'ipotensione che può progredire fino allo shock ed a manifestazione emorragiche più evidenti.

La pressione ritorna nella norma o si inalza nella fase oligurica che dura da 3 a 7 giorni; nausea e vomito pssono persistere, si può avere una grave emorragia e l'emissione urinaria diminuisce in maniera drammatica.

La maggior parte delle morti ( il tasso di mortalità è solitamente tra il 5 ed il 15% ) si verifica durante le fasi ipotensiva ed oligurica.

Nella maggior parte dei casi la ripresa della diuresi annuncia la fase della guarigione, con poliuria di 3-6 litri al giorno. la convalescenza può durare da alcune settimane ad alcuni mesi.

Una forma meno grave della malattia ( tasso di letalità <1% ) cauata dal virus Puumala e chiamata nefropatia epidemica è la forma di malaria da Hantavirus predominante in Europa.

Anche le infezioni causate dal virus Seoul, veicolate dai ratti marrone o da quelli norvegesi si esprimono in forma clinica più lieve, anche se si possono avere forme gravi di malattia. Le fasi cliniche distinte sono meno palesi nel caso di queste due ultime infezioni.

Il serbatoio sono i roditori selvatici ( Le specie Apodemus per i virus Hantaan e Dobrava in Asia e nei Balcani; le specie Clethrionomys per il virus Puumala in Europa; le specie Rattus per il virus Seoul in tutto il mondo ). L'uomo rappresenta soltanto l'ospite accidentale.

Si potizza che la tasmissione avvenga per aerosol dalle feci dei roditori in quanto questa è stata dimostrata in via sperimentale sebbene questo non riesca a spiegare tutti i casi umani o tutte le forme di trasmissione tra i roditori.

Il virus è presente nelle urine, nelle feci e nella saliva dei roditori asintomatici infetti in modo persistente; la concentrazione più alta di virus si rinviene nei polmoni.

E' stata anche documentata la trasmissione nosocomiale degli hantavirus anche se la si ritiene molto rara.

Il periodo di incubazione può essere breve ( pochi giorni ) o lungo ( fino a due mesi ) ma solitamente si attesta tra le 2 e le 4 settimane.

La trasmissione interpersonale è rara.



Diagnosi:
La diagnosi viene posta mediante la dimostrazione degli anticorpi specifici tramite test di immunofluorescenza o ELISA; la maggior parte dei pazienti presenta anticorpi di classe IgM al momento dell'ospedalizzazione.

La presenza di proteinuria, leucocitosi, emoconcentrazione, trombocitopenia e azotemia elevata sono di supporto nella diagnosi.

Gli hantavirus possono essere propagati, sopratutto con finalità di ricerca, in una limitata varietà di colture cellulari ed in ratti e topi da laboratorio.

Nell'effettuare la diagnosi differenziale occorre prendere in considerazione la leptospirosi e le rickettsiosi.



Cura:
Risulta cruciale il riposo a letto e l'ospedalizzazione precoce prestando particolare attenzione qualora sia necessario evacuare il paziente mediante aereoplani od elicotteri giaccchè gli abbassamenti pressori possono essere deleteri con pazienti in condizioni critiche per infezione da Hantavirus.

E' importante il trattamento appropriato ed attento con liquidi nel caso di shock o di insufficienza renale per evitare il sovraccarico degli stessi. Spesso si rende necessaria la dialisi.

la somministrazione per e.v. di ribavirina il prima possibile durante i primi giorni della malattia si è dimostrata di una qualche efficacia.



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