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Scabbia

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SCABBIA




Agente infettivo:
E' una malattia parassitaria della cute la cui causa è da ricercarsi in un acaro, il Sarcoptes scabiei, la cui penetrazione nella pelle è indicata dalla presenza di papule, di vescicole o di piccoli cunicoli lineari contenenti gli acari e le loro uova.

Il serbatoio di infezione è l'uomo. Occorre precisare che altri parassiti similari provenienti da animali possono sopravvivere sull'uomo ma non sono in grado di riprodurvisi.

La trasmissione avviene per contatto diretto cute-cute. Il contagio per contatto cute_lenzuola/biancheria si verifica solamente se queste sono state appena contaminate da una persona infetta.

Gli acari impiegano circa 2 minuti e mezzo per incunerasi nella cute. Le persone affette da "Scabbia Norvegese" devono essere consiedrate altamente contaggiose a causa dell'alto numero di acari presenti nelle squame.

Il periodo di incubazione varia dalle 2 alle 6 settimane prima della comparsa del prurito nelle persone che non sono mai state esposte, mentre persone già esposte in precedenza sviluppano i sintomi in periodo che varia da 1 a 4 giorni.


Cenni clinici:
Le lesioni sono solite localizzarsi tra gli spazi interdigitali, sulle superfici anteriori dei polsi e dei gomiti nonchè nelle pieghe anteriori delle ascelle, intorno alla circonferenza addominale, sulle cosce e sui genitali esterni ( negli uomini ), nelle donne sono spesso colpiti anche i capezzoli, l'addome e le regioni inferiori delle natiche.

Nei neonati l'interessamento può essere esteso alla testa, al collo ed ai palmi di mani e piedi. Queste ultime zone sono, generalmente, risparmiate negli individui più anziani.

Il prurito si presenta intenso, sopratutto nelle ore notturne, ma occorre dire che le complicazioni si limitano alle lesioni prodotte dal grattamento che successivamente possono infettarsi ( è alta la probabilità che ciò accada ).

Nei soggetti immunodrepressi l'infestazione appare come una dermatite generalizzata con estesa desquamazione e, talvolta, con vescicole e croste, la cosidetta "Scabbia Norvegese". Occorre precisare che in taluni casi il prurito può presentarsi in maniera ridotta o essere totalmente assente.

Talvolta la scabbia si complica a causa di un infezione dovuta allo streptococco beta-emolitico, in questo caso esiste un reale rischio di glomerulo-nefrite acuta.



Diagnosi:
La disgnosi può essere semplicemente effettuata mediante il riscontro dell'acaro nei cunicoli e con l'identificazione al microscopio.

Occorre prestare particolare attenzione alla scelta della lesione da abradere o da cui effettuare la biopsia verificando che non presenti escoriazioni dovute al ripetuto grattamento. L'operazione di esame e di raccolta delle lesioni viene facilitato dall'applicazione di olio minerale.

Con l'applicazione di inchiosto sulla cute seguito dal lavaggio della stessa si possono evidenziare i cunicoli lasciati dal parassita.



Cura:
Premesso che occorre isolare il soggettpo dato l'alro grado di infettività fino ald almeno 24 ore dopo l'inizio di un trattaemnto efficace, si segnala che il trattamento di scelta nei bambini è la Permetrina al 5% o, in alternativa, si può applicare gamma-benzene-esacloruro al 1%, il crotamiton o il tetratilitiuramo monosolfuro in soluzione acquosa al 5% o un emulsione di benzilbenzoato.

Strettissime norme igieniche devono, ovviamente, essere ugualmente adottate: Il giorno successivo al trattamento si procederà ad effettuare un bagno di pulizia e il cambio completo delle lenzuola e della biancheria personale.

Il prurito può persistere per 1 o 2 settimane dopo la cura e questo non deve bessere considerato come un segno di insuccesso della terapia. In alcuni casi ( di norma un 5% ) è necessario un ulteriore tattamento ad un intervallo di 7 / 10 giorni dal primo.



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