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Haemophilus Influenzae

Batteri

HAEMOPHILUS INFLUENZAE





Batterio:
Gli Haemophilus sono bacilli Gram-, anaerobi facoltativi e con necessita' nutritive alquanto complesse. I membri di questa famiglia hanno, in genere, bisogno di uno o di entrambi i fattori che si trovano nel sangue, i cosidetti X e V, da cui il nome che letteralmente significa "che amano il sangue".
Il fattore X e' l'ematina e il fattore V e' il nicotinamide adenin dinucleotide.

L'haemophilus influenzae deve questo nome alla grande pandemia influenzale che precedette la prima guerra mondiale. Inizialmente si credeva, infatti, che essa fosse stata responsabile della malattia. Ci vollero 12 anni per dimostrare che la causa era invece da ricercarsi in un virus e questo batterio era solo un comune batterio secondario che aveva, in molti casi, approfittato della debilitazione dell'influenza per farsi largo.

Molti dei seppi in cui puo' essere suddisviso questo micro-organismo sono circondati da una capsula di carboidrato che e' antifagocita. Possiamo distinguere 6 tipi antigenici, il responsabile della maggioranza delle infezioni e' il sierotipo (Hib).

Il batterio non e' in grado di produrre nessuna esotossina ed e' probabile che sia la sua esotossina a produrre sia la febbre sia la coagulazione intravascolare.


Cenni clinici:
Fino alla realizzazione di un vaccino ed al suo utilizzo su larga scala, la meningite da Haemiphilus b era la forma piu' comune da meningite batterica nei bambini con un eta' inferiore ai 5 anni negli USA.

L'esoridio, che in particolari condizioni puo' anche essere subacuto, di norma e' molto brusco. I sintomi includono: Febbre, vomito, letargia, irritazione meningea con tensine della fontanella nei neonati e rigidita' nucale e dorsale nei bambini piu' grandi. Spesso si ha uno stato di torpore che degenera in coma.

Il contaggio avviene, di norma, attraverso le goccioline e le secrezioni di naso e faringe durante il periodo infettante. Il periodo di incubazione e' ufficialmente sconosciuto ma si presume molto breve, da 2 a 4 giorni.


Diagnosi:
Di norma si procede con l'esame del liquor che permette di raggiungere una diagnosi praticamente certa. Quando il numero di batteri e' basso l'esame al microscopio non porta quasi mai ad alcun risultato ed e' nececssario procedere ad una coltura.

Di norma in sole 24 ore si reisce ad evidenziare le colonie nelle colture in agar cioccolato. La morfologia delle colonie e' tipica: grigio irridescente, liscia.

Altre analisi del liquor permettono di saggiare quanto estesa sia l'infiammazione  ed i suoi effetti sul metabolismo del cervello. Tra queste ricordiamo la detrminazione del gruppo proteico e di quello glicemico e il conteggio del numero e del tipo di leucociti.


Cura:
Svariate classi di antibiotici hanno proprieta' battericide nei confronti di questo batterio, come ad esempio: le pennicilline semisintetiche, cloramfenicolo, aminoglicosidi e cefalosporine.

Occorre chiarire che perche' il trattamento possa essere rapido ed efficace gli agenti antibatterici devono penetrare nel liquor mantenendo la loro capacita' battericida.

La rifampicina puo' essere usato come chemioprofilattico nei bambini che sono venuti a contatto con soggetti infetti ma non hanno ancora manifestato i sintonmi dell'infezione.



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