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Lebbra

Batteri

LEBBRA
(Morbo di hansen)





Agente infettivo:
Si tratta di un micobatterio noto come Mycobacterium leprae ( o bacillo di Hansen ), un lontano parente di quello che provoca la tubercolosi. Si tatta di un intracellulare obbligato, con ridotte capacita' patogene ma terribilmente immunogeno.

Il ciclo replicativo e molto lento, riesce infatti a raddoppiarsi in un periodo che varia dai 18/20 giorni ai 40 giorni. la replicazione avviene in maniera piu' rapida nelle parti fredde del corpo quali ad esempio le orecchie, i testicoli, i nervi periferici e la pelle.


Cenni clinici:
La lebbra non e' una malattia scomparsa, si stima che sia endemica in 91 nazioni nel mondo, in Italia risulta essere ancora aperto un lebbrosario dove oltre a pazienti lungodegenti vengono ricoverati aogni anno almeno una decina di nuovi infetti, la maggioranza sono immigrati ma alcuni sono pure italiani. la malattia e' da considerarsi altamente invalidante, dalle statistiche si evince che circa un terzo dei colpiti rimane inabile.

L
a parola deriva dal greco lepros e significa scabroso, nell'immaginario comune questa e' considerata la malattia piu' vecchia del mondo ma non si consoce esattamente il momento della sua comparsa.Al momento lo scritto piu' antico che ne riporta l'esistenza sono le leggi di Manu contenute nei "Veda" indiani e risalenti al XV secolo A.C. anche se la prima descrizione completa della malattia si trova in alcuni testi indiani risalenti al VII secolo D.C.

Ma e' solo nel 1868 che il medico norvegese Gerhard hansen ne dimostro' la provenienza batterica, rilevando la presenza dei bacilli in un nodulo cutaneo di un lebbroso.

Si tratta del primo caso di batterio ad essere descritto come patogeno per l'uomo. nel 1919 il medico e ricercatore giapponese Mitsuda descrisse l'intadermoreazione alla lepromina ma fu solo alla fine degli anni 60 che si sperimentarono i primi medicinali efficaci sulla lebbra ( rifampicina ).

Al momento la modalita' di tasmissione nel e' del tutto chiara, si presume che sia necessario passare un lungo periodo a stretto contatto con un paziente infetto e non trattato per contrarre la malattia, presumibilmente tramite le sedcrezioni nasali.

Si e' dimostrato che i bacilli rimangono vitali per almeno 7 giorni nelle secrezioni nasali essiccate. Presumibilmente i bacilli entrano nel loro nuovo ospite attraverso il tratto respiratorio superiore eforse attraverso lesioni della cute.

Si sono rilevati casi di lebbra in bambini di eta' inferire all'anno, in questo caso si presume che la trasmissione sia transplacentare. Il periodo di incubazione varia da un minimo di 9/10 mesi fino a 20 anni. Di norma e' piu' breve nel caso di lebbra lepromatosa e piu' lunga nel caso della lebbra tubercoloide.

il rischio di contagio si estingue dopo tre mesi di trattamento con dapsone o clofazimina e dopo 3 giorni nel caso di trattamento con rifampicina.

Come gia' accennato esistono due forme di lebbra, quella tubercoloide e quella lepromatosa a seconda dell'intensita' della risposta cellulo-mediata dell'organismo all'aggessione batterica. Se essa e' sufficiente a limitare l'infezione, i danni sono limitati a poche lesioni ( talvolta una sola ) e i bacilli riscontrabili sono rarissimi.

Se invece non vi e' una risposta cellulo-mediata o e' troppo debole i bacilli si disseminano in tutto l'organismo dando vita alla forma lepromatosa.

Nella foma tubercoloide si hanno lesioni amacchia rossa, arre anestetiche sulla faccia, sul torace e nelle estremita'. Si possono rilevare ispessimenti dei nervi periferici, dovuti alla crescita dei bacilli nelle guiane nervose.

Nella forma lepromatosa si ha la perdita delle sopraciglia con l'ispessimento di narici, orecchie e gote provocando nel paziente il tipico aspetto leonino ( facies leonina ), nervi e pelle vengono ovviamente interessati.

Con il perdurare dell'infezione la perdita di sensibilita' locale provoca lesioni accidentali nelle afaccia e nelle estremita'.


Diagnosi:
Nei casi ad uno stadio avanzato la semplice osservazione del paziente non pone dubbi sulla malattia.

Sono comunque disponibili vari test come gli esami bioumorali, la coltura ( da effettuarsi con inoculazione nei piedini dei topi o in quelli dell'armadillo),il test dell'istamina e quello della pilocarpina.

Il batterio e' anche osservabile in una scarificazione cutanea mediante microscopio a immersione in olio di cedro e un ingrandimento adeguato oltre alla colorazione di Ziehl-Neelsen.

L'intradermoreazione di Mitsuda-hayashi e' invece risultata poco affidabile a causa dei troppi falsi positivi.

Cura:
I farmaci usati nella cura della lebbra sono il Dapsone, la Rifampicina, la Clofazimina, il Prednisone e il famigerato talidomide. Di norma si usa abbinare almeno due farmaci.

Di norma si guarisce dalla forma tubercoloide ma i danni gia' avvenuti permangono. nella forma lepromatosa invece la guarigione e ' piu' rara e solitamente la malattia progredisce.

E' attualmente disponibile anche un vaccino che si e' dimostrato alquanto efficace.



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